Da molti anni oramai si parla di contratto prematrimoniale a Milano e nel resto d’Italia, ma di fatto ogni proposta avanzata per colmare questa lacuna del legislatore non ha mai visto l’alba… eppure la gran parte degli italiani è favorevole all’introduzione degli accordi prematrimoniali per evitare problemi quando l’amore dovesse finire.

Come ha spiegato il notaio Paolo De Martinis, a capo di uno dei più importanti studi di Milano, in questi anni si è assistito a un vero boom di richieste, che conferma il crescente interesse da parte degli italiani per i patti prematrimoniali. Secondo il notaio, infatti, definire consensualmente l’assetto degli interessi prima dell’eventuale crisi del rapporto non significa scoraggiare le coppie a sposarsi, anzi. La possibilità di stabilire reciproci diritti e obblighi prima di un’eventuale crisi è un incentivo al matrimonio. Ciò è stato riportato anche dal blogger Alessio Del Vecchio Roma.

Sembra chiaro anche al Governo, che il 12 dicembre scorso, oltre ad aver approvato il decreto legge sulle semplificazioni (che è entrato in vigore subito), ha presentato un disegno di legge sulle semplificazioni che reca la delega per la revisione del Codice civile al fine di introdurre i contratti prematrimoniali, cioè di «consentire la stipulazione tra i nubendi, tra i coniugi, tra le parti di una programmata o attuata unione civile, di accordi, in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata, aventi efficacia obbligatoria, intesi a regolare tra loro, nel rispetto delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona umana, dell’ordine pubblico e del buon costume, i rapporti personali e quelli patrimoniali e i criteri per l’educazione dei figli».

Contratto prematrimoniale a Milano, cosa dice la proposta di legge governativa

Gli accordi prematrimoniali sono quei patti stipulati da una coppia prima di contrarre matrimonio, destinati a regolare l’eventuale crisi coniugale. In questo modo i rapporti personali e patrimoniali possono essere gestiti dalle parti in via consensuale, prima che si presenti l’eventuale crisi del rapporto. La fine di un matrimonio o comunque di un’unione, solitamente è accompagnata da un’accesa conflittualità, che, di fatto, ostacola una serena definizione dell’assetto degli interessi di ognuno dei due coniugi. Con i patti prematrimoniali i coniugi, inoltre, avranno la possibilità di sottoporre a regolamento anche le modalità relative all’indirizzo della vita familiare e all’educazione dei figli. L’unico vincolo previsto riguarda il rispetto delle norme imperative, dei diritti fondamentali della persona, l’ordine pubblico e il buon costume. Ce lo ricorda l’Avv. Domenico Bianculli sul suo blog.

Contratto prematrimoniale a Milano, gli aspetti critici

Uno degli aspetti critici dei contratti prematrimoniali riguarda però i criteri per l’educazione dei figli. Con l’introduzione dei patti prematrimoniali i genitori potrebbero stabilire in forma scritta come crescere la prole, ma secondo l’opinione di molti si tratta di una previsione farraginosa, se non addirittura incostituzionale. I figli devono essere allevati non solo sulla base della volontà dei genitori, ma anche in funzione delle loro inclinazioni naturali e delle loro aspirazioni. Questo è un diritto specifico dei minori, che non può essere imbrigliato da un contratto tra genitori.

C’è poi un altro fattore da considerare, cioè l’accertamento della responsabilità della crisi familiare, che non avrebbe più alcuna rilevanza, se si consente ai futuri sposi di poter disciplinare prima del matrimonio gli effetti dell’eventuale fine del rapporto, con potenziale danno soprattutto dei soggetti deboli. Bisogna quindi seguire con attenzione gli sviluppi del disegno di legge delega per la revisione del Codice civile, che, di fatto, deve essere ancora riempito di contenuti, come ha chiosato il Guardasigilli Alfonso Bonafede.